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I CURRY

La parola curry non ha una traduzione diretta in nessuna delle 15 lingue parlate in India, è un termine di origine inglese che descrive una combinazione di spezie usate per insaporire i cibi.

La tradizione anglo-indiana

L’innamoramento inglese per la cucina indiana risale al XVII secolo. Quando gli amministratori britannici ritornavano dall’India rimpiangevano non solo il caldo ma anche, il cibo speziato. In seguito, la forte immigrazione indiana e pakistana in Inghilterra contribuì al diffondersi del curry.

Ovunque gli indiani si recassero, portavano con sé il loro curry, che veniva però adattato e trasformato, accogliendo gli ingredienti locali. Nello Sry Lanka, nel Sud-est asiatico e nei Caraibi esistono infatti  infinite versioni del curry. La cucina del Sud-est asiatico deriva essenzialmente da due grandi cucine orientali, quella indiana e quella cinese a cui si aggiunge l’influenza dei primi mercanti arabi e degli invasori che si susseguirono.

Varietà di curry in India e non solo

In India

In India esistono tante varietà di curry quanti sono agli abitanti.

La cucina del Kashmir e dell’India settentrionale è la “houte cuisine” del curry, anche se diversi stili di cucina la contraddistinguono, uno di questi è il tandoori, viene dal nord-ovest (oggi Pakistan) ed è chiamato così perché carne, pesce sono cotti in un forno di argilla, detto “tandoor”.  Le carni vengono marinata, prima della cottura, in una miscela di spezie, curry, e yogourt.

Se ci spostiamo a sud, il cibo diventa più piccante, i curry, secondo lo stile di Madras, contengono immancabilmente peperoncino.

L’elenco che segue non vuole essere esaustivo né dei tipi di curry né delle zone geografiche.

Garam Masala e una miscela del Centro Nord India,

Curry Goa India Occidentale

Tandori Masala India nord-occidentale

Curry Madras India Orientale

Curry Malabar India Sud Occidentale

Curry “Inglese” 

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